Il Pride, previsto per il 9 giugno (giorno del mio
compleanno), si farà in versione “sobria”. Finalmente, direi. Quest’anno non si
vedranno i soliti carri addobbati, ma sarà una manifestazione all’insegna della
solidarietà. Alcune associazioni Arci si occuperanno di una raccolta fondi per
le cittadine colpite dal sisma. Ci sarà anche un mercato agroalimentare che
metterà in vendita i prodotti delle aziende danneggiate dal terremoto. La festa
di finanziamento con cui termina la manifestazione, devolverà una parte dell’utile
alle popolazioni terremotate.
Il fatto che non ci saranno i carri penso sia positivo. Forse
per una volta, i media, eviteranno di parlare del Pride come di una “parata”. I
pessimisti, magari, pensano che non se ne parlerà affatto.
Voglio concludere con il commento degli organizzatori
che sintetizza il senso del Pride: ”Il Pride ci sarà: perché il Pride è
innanzitutto la denuncia di un vuoto nei diritti e di conseguenza nelle vite
delle persone gay, lesbiche e trans del nostro Paese. Questo vuoto non si
sospende, non conosce tregua, e miete vittime nel silenzio. Ma soprattutto la
denuncia di questo vuoto e le rivendicazioni che da anni la comunità lgbt
sostiene non hanno nulla di offensivo né di incompatibile con il tragico
momento che l'Emilia sta attraversando".
la sobrietà è sempre la scelta migliore, Pride e solidarietà... mi piace :)
RispondiEliminap.s. ho pubblicato la poesia scritta per te
fatto così il Pride mi piace, benchè non sia d'accordo con la dichiarazione degli organizzatori. Per colmare il vuoto non serve un Pride, serve una sensibilizzazione alla questione LGBT che cominci dai giovani nelle scuole, nelle famiglie e serve che gay e lesbiche vivano alla luce del sole. Perchè a fare il Pride son tutti buoni, sono gli altri 364 giorni che si soffre di coniglite.
RispondiEliminaSi, purtroppo il Pride da solo, serve a poco come ogni altra manifestazione. Non per questo bisogna rinunciare a manifestare. Per il resto,che dire,"parole sante"!.
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